Intervista ad Antonio Olivari

Intervista ad Antonio Olivari

Il Salone del Mobile 2013, che si è svolto a Milano nel corso della scorsa settimana, si è concluso con numeri da record, nonostante la crisi, soprattutto per la folta presenza di operatori stranieri.

Abbiamo chiesto all’ ing. Antonio Olivari, responsabile della Ricerca e Sviluppo, come giudica l’ esperienza del Salone:
Devo dire che siamo tornati in azienda carichi di entusiasmo. Siamo stati tutti piacevolmente sorpresi dalla capacità di reazione messa in atto dai nostri colleghi imprenditori e dalla volontà di andare avanti, pur nelle fortissime difficoltà di mercato di questo periodo. Scambiandoci le impressioni tra di noi, abbiamo avuto la sensazione di essere pienamente coinvolti e impegnati ognuno nella propria azienda a fare tutti insieme ‘sistema’ e fronte comune per l’ affermazione del Made in Italy. Questo nonostante l’ altrettanta diffusa sensazione, per non dire certezza, che si faccia di tutto, da anni, per rendere più difficile l’ operare e il fare impresa in Italia.
Devo anche dire che siamo stati molto confortati dalla considerazione e dalla stima che ci hanno confermato gli operatori stranieri – architetti, arredatori d’ interni, rivenditori – che apprezzano la nostra inventiva e intraprendenza, ancora uniche nell’ orizzonte mondiale e mi piace riportare quanto ha dichiarato al Corriere della Sera Lev Libeskind, figlio del celebre architetto Daniel:

Le aziende italiane sono preoccupate. Eppure hanno in mano un patrimonio incredibile. Forse gli italiani non se ne accorgono, ma gli stranieri sono esterefatti dalla fertilità del made in Italy. Quindi, in sintesi, torniamo con un messaggio di ottimismo, della volontà per lo meno.

Cosa avete presentato come novità?
Innanzitutto abbiamo curato lo stand, a cui abbiamo voluto dare una personalità forte, per esprimere ottimismo e comunicare positività. Il tema di base è lo slogan che ci caratterizza: Il design preso per mano. Ecco quindi che abbiamo creato una selva di totem a forma di mano, che si proiettavano sulle pareti, ove presentavamo i nostri prodotti, in una grafica che faceva riferimento all’ arte pop di Roy Lichtenstein interpretata con i nostri colori aziendali. In una nicchia posta nel palmo delle mani, si potevano ammirare le maniglie novità di quest’ anno: Lucy, di Patricia Urquiola; Nina, di Daniel Libeskind; Chelsea, di Jean Nouvel, tutte caratterizzate da forme originali ed espressive della forte personalità degli Autori.

Sulle pareti, come dicevo, abbiamo invece presentato una selezione dei nostri prodotti, mettendo in rilievo i temi stilistici da una parte e le diverse finiture dall’ altra. Infatti, una nostra peculiarità, di cui siamo orgogliosi e che vogliamo valorizzare, è il fatto di avere il ciclo di produzione interamente all’ interno della nostra azienda, che ci consente di fare sperimentazioni e di proporre ottime e nuove finiture: ci piace quindi affermare che noi non siamo -solo- Made in Italy, ma più precisamente siamo: Made in Borgomanero, legati al nostro territorio e ai nostri collaboratori.
E questo da oltre cento anni, avendo la nostra Azienda avuto inizio nel 1911 ed essendo ora condotta dalla terza generazione.

E per il futuro?
Non posso che ribadire che dobbiamo continuare con tenacia a sviluppare le qualità che abbiamo e che creano la differenza.

Barrie Midler, Managing Director
Bellevue Imports Pty Ltd – Melbourne Australia