La geometria di Polo è, infatti, tutta giocata sulla modulazione di un’unica sezione ovale che, nel compiere una rotazione di novanta gradi, dà corpo all’immagine dell’impugnatura: la matrice formale è un ovale pressoché dello stesso diametro della rosetta
La rigorosa impostazione geometrica però si trasforma nel momento in cui si adatta al gesto della mano che afferra.
La simmetria formale si rompe e genera una forma impercettibilmente disassata nel rispetto delle regole dell’ergonomia.