LAMA, 1956

Il secondo, invece, lo ha spinto nella direzione “di forme lineari e coordinate” che ricercassero un’armonia d’insieme rispettosa dell’ambiente e della sua “chiarezza logica”. Questo secondo approccio emerse con forza quando Gio Ponti si trovò a disegnare la maniglia per il grattacielo Pirelli.

Bilia, lampada da tavolo, Fontana Arte 1931
— Bilia, lampada da tavolo, Fontana Arte 1931
Il modello che ne scaturì, Lama, condensa questa sua visione dove è la “simbologia classica” a prevalere sull’approccio “funzionale”.
Grattacielo Pirelli, Milano 1958
— Grattacielo Pirelli, Milano 1958
San Francesco al Fopponino, Milano 1964 (courtesy OSC)
— San Francesco al Fopponino, Milano 1964 (courtesy OSC)
Alla purezza geometrica della sua forma, talmente assottigliata da equipararla una lama fa da contrappunto la studiatissima definizione dei raggi che addolciscono il profilo tagliente dei suoi contorni sottili.