Dopo gli studi a Milano e Venezia, si associa con Vittorio Gregotti e Ludovico Meneghetti. Insieme firmano alcuni pezzi di design Neoliberty come la poltrona Cavour per Sim (1959). Apre uno studio autonomo nel 1968 dedicandosi soprattutto al design per la casa.
1982 – Fuori produzione
Portano la firma di Giotto Stoppino alcuni bestseller di Kartell stampati in materia plastica come il tavolino sovrapponibile 4905 (1969) e il portariviste a sei tasche 4675 (1972).
Ha vinto due compassi d’Oro: nel 1979 per il il mobile contenitore Sheraton per Acerbis, presente nella collezione del Victoria and Albert Museum di Londra, e nel 1991 con la maniglia Alessia per Olivari.